venerdì 23 aprile 2010

In preparazione della prima comunione

ALLA RICERCA DELLA FELICITA’
Approfittando di un titolo famoso di libri, film, piece teatrali, ecc. descrivo la nuova iniziativa della nostra parrocchia.
In occasione delle prossime prime comunioni don Gianpaolo ha introdotto un incontro con le famiglie dei ragazzi che si accingono a fare un nuovo passo avanti nella “Ricerca della felicità”. Perché quindi non dare anche ai genitori questa opportunità.
E così da febbraio sono iniziati gli incontri con le famiglie, alla domenica a pranzo dopo la messa.
L’atmosfera è allegra, poi diventerà gioiosa, dopo che la conoscenza si approfondisce e toccherà il culmine con il cerchio di “famiglia”, le preghiere e la benedizione del nostro don. E da qui comincia la festa.
La sala è ordinata, ci sono i tavoli ben sistemati con le tovaglie, sedie per tutti e il buffet è ben fornito. Un “sacco” (licenza poetica) di leccornie: salato, dolce, carne, verdure, anche qualche bottiglia di vino che non guasta mai. Eppure, sarà la Quaresima, tutti mangiano in maniera misurata, ci si aiuta con i ragazzini, si cede il posto, insomma ciascuna pensa anche agli altri. E il mondo, quello di fuori, come purtroppo lo conosciamo, si rovescia e stare insieme diventa bellissimo. Ecco la nostra “famiglia di famiglie”.
Il don vuole dare continuità a queste emozioni e anticipa che presto avremo anche l’oratorio (quasi, quasi faccio la spia… ha già un nome… si chiama STELLA POLARE… avviso ai naviganti di questo quartiere). Poi ecco il momento di riflessione e crescita, ha pensato anche a noi genitori.
Dopo il pranzo ci sono le sessioni con le catechiste, solo che al posto dei ragazzi ci siamo noi. I temi su cui condividere le proprie esperienze, le proprie impressioni, sono 3:
Cosa preoccupa noi genitori nel comportamento dei nostri figli?
Quali sono le difficoltà che sperimentiamo nella loro educazione?
Qual è la gioia più grande che abbiamo condiviso con loro?
L’”outing” che ne consegue, anche se con un po’ d’imbarazzo iniziale, fa bene ai cuori e all’anima, i genitori non sono più soli ma si ritrovano nelle difficoltà e nelle gioie. Il messaggio fondamentale che emerge è l’amore, come comunicazione con i figli e NO alla violenza … mai quella fisica.
E per finire calcio, sport, gioco e rumore tanto rumore, ma di quello buono che fa bene al cuore.
Buona Pasqua a tutti.

Un libro da leggere

"Conversazioni notturne a Gerusalemme" ... Sul rischio della fede.
Questo brevissimo libro di Carlo Maria Martini (per 22 anni vescovo di Milano, la più grande diocesi del mondo) e Georg Sporschill, appena un centinaio di pagine, è denso di considerazioni sui nostri giovani e sul loro rapporto con la fede. Un'illuminante traccia della realtà dei nostri giorni.
Ed ecco la prefazione del Card. Martini:
<Mein Problem. Karl Rahner antwortet jungen Menschen (Un mio problema. Karl Rahner risponde ai giovani). Stimolando i giovani a esprimere le loro domande in una lettera indirizzata al teologo Karl Rahner aveva realizzato un libro interessante.
Nonostante io sia un tipo mattiniero, a Gerusalemme parlavamo spesso fino a tarda notte dei giovani di oggi. Ci siamo avvicinati ai sogni. Di notte le idee nascono più facilmente che nella razionalità del giorno. Quali sono le aspettative della gioventù? e cosa si aspetta dalla gioventù il mondo? Un mondo difficile richiede il suo impegno. Da quelle conversazioni notturne a Gerusalemme è nato questo piccolo libro. La parte più importante sono le domande dei ragazzi. Sono ancora interessati oggi a criticare la Chiesa, noi, chi governa, l'establishment? Oppure si allontanano in silenzio? Io sono convinto che là dove esistono i conflitti arde la fiamma, lo Spirito Santo è all'opera. L'ho sempre sentito nell'incontro con molti giovani.
Tutto è dono: quando ero bambino, a quattro o cinque anni, si fece sulla spiaggia un concorso di bellezza e mia madre mi ci portò. A un comando dovevamo iniziare a correre. Veniva valutata non solo la bellezza ma anche l'agilità. Io non udii la chiamata del direttore e rimasi fermo al mio posto, mentre tutti già correvano. Allora il direttore venne da me, mi prese in braccio e mi fece sedere al primo posto. Questo episodio della mia infanzia mi sembra una metafora della mia vita. Ho trascurato più di una ispirazione del Signore o non vi ho prestato la dovuta attenzione. Ciò nonostante il papa e i miei superiori gesuiti mi nominarono rettore del Pontificio istituto biblico a Roma. Inoltre i gesuiti non dovrebbero diventare vescovi, e tanto meno un gesuita di Torino a Milano. Tuttavia il papa mi chiamò ad essere arcivescovo, e proprio in quest'ultima città. Riprendendo il motto sapienziale che sta nella conclusione del libro del Siracide, potrei dire: <> (cfr. Sir 51,27).
La vita mi ha mostrato che Dio è buono e fa molto di più di quanto potremmo aspettarci. Egli non smette mai di invitarci a collaborare per costruire un mondo più pacifico.>>.
Buona lettura a tutti!!!
Ecco i nostri siti preferiti:
http://www.omelie.org/ (in questo sito troverete anche i contributi del nostro don)
www.qumran2.net/indice.pax?autore=1058 (qui invece i bei testi che il nostro don ha scritto per i bambini e che, solo alcuni, ha raccontato durante le omelie della domenica nella nostra chiesa)

Il nostro presepe - Natale 2009

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mercoledì 14 aprile 2010

Benvenuti!!!
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